Il Territorio

Il nostro territorio


La Viticoltori del Taburno, i cui vigneti sono ubicati alle pendici del monte del Taburno,costituisce un punto di riferimento per la viticoltura della zona. Le uve provengono da circa 350 ettari distribuiti nei territori dei comuni ubicati alle pendici della montagna: Foglianise, Torrecuso, Vitulano, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Apollosa, Cautano, Montesarchio, Ponte, Tocco Caudio, Paupisi e Benevento. L'ecosistema viticolo di tale territorio è molto singolare, sia per la natura e l'esposizione dei terreni, sia per le particolari condizioni climatiche, sia per i vitigni e le tecniche agronomiche adottate. I terreni collinari, argillosi e calcareo-marnosi, gli inverni miti con una regolare distribuzione delle piogge tra ottobre e marzo, le estati calde e asciutte, contribuiscono a creare condizioni estremamente favorevoli per una viticoltura di qualità.
Il Parco Regionale del Taburno-Camposauro, con i sui 25.000 abitanti, si estende per circa 12.370 ettari. Il Parco Regionale, istituito nel novembre del 2002, nasce con l’intento di preservare il massiccio del Taburno-Camposauro, parte dell’Appennino Campano, fulcro di interesse non solo dal punto di vista paesaggistico, ma anche e soprattutto dal punto di vista della storia e della tradizione locale.


Il massiccio del Taburno-Camposauro è conosciuto anche come “La Dormiente del Sannio”, per la sua particolare conformazione che, osservata dalla città di Benevento, ricorda le forme di una donna sdraiata. Le sue vette raggiungono la loro altezza massima con il Monte Taburno (1394 metri) e la vetta del Camposauro (1388 metri).
Dalla vetta del Monte Taburno si può godere la vista di tutta la Valle Caudina, delimitata dalla parte opposta dal massiccio del Partenio. Dove la valle si assottiglia, gli osservatori più attenti potranno notare una macchia biancastra sul fianco di un monte: non è altro che la cava del Monte Tairano, dove si pensa abbia avuto luogo la famosa battaglia delle Forche Caudine tra Romani e Sanniti nel 321 a.C.

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